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| Trama
Alcuni ragazzi in cerca di forti emozioni decidono di trascorrere la notte in una casa piena di fantasmi. Gli ectoplasmi appartengono a un gruppo di nazisti morti nel 1943 nel corso di un'orgia. La casa dove ora si trovano i ragazzi veniva usata dai soldati tedeschi come una casa d'appuntamento. Ma lo scoppio di una bomba aveva posto fine alle loro perversioni.
Recensione
Il sipario si apre con un'orgia, appunto, di nazisti, che in breve tempo ha iniziato ad infastidirmi, capisco il tentativo di Fulci di rendere frenetica la situazione ma secondo me non riesce a convincere e anzi diventa piuttosto esasperante. Comunque sia, finita questa scena, si fa un salto temporale e si torna al presente, con i protagonisti del film che a primo acchito paiono una compagnia un po' disagiata, supposizione poi confermata dalla scelta di mettersi a suonare a caso il campanello di una villa sperduta nel bosco e a battere su tutte le finestre per scoprire se abitata oppure no. Ovviamente a questo punto la notte incombe e uno dei fortunati trova la chiave per entrare proprio sotto lo zerbino. Ecco, da questo momento in poi ci si aspetterebbe un crescendo di tensione e paura all'interno della casa infestata dai fantasmi, peccato che non succeda nulla di tutto ciò, specialmente se quando tenti di ricordare qualcosa di positivo ti viene in mente al massimo una roulette russa tra uno dei malcapitati e uno spettro nazista che poi di fatto non porta a nulla di concreto. Alcuni spunti interessanti comunque ci sono, come quando i ragazzi tentano di abbandonare la villa in auto ma finiscono sempre per ritrovarsela di fronte come per magia, mi piace il modo in cui ha tentato di mischiare realtà e visioni cercando di creare confusione. Purtroppo però è la noia a fare da padrona, dato che per tutto il film non succede sostanzialmente nulla. Il Fantasma di Sodoma è fin troppo lento, fa quasi assopire, e ancor prima che possa succedere qualcosa di realmente spaventoso, finisce. Mi dispiace criticare così aspramente il maestro, ma sapete come si dice, QUANNO CE VÒ, CE VÒ!
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