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| Un breve recap delle mie visioni recenti:
-Watcher; 2022 di Chloe Okuno. La trama narra di una coppia americana che si trasferisce in Romania, paese di origine del compagno, dove quest'ultimo ritorna per un'importante offerta di lavoro. Contestualmente, la sua compagna Julia si trova catapultata in un mondo dove oltre alla barriera della lingua (non conosce il rumeno), si trova spesso e volentieri da sola a vagare per la città, finendo per attirare le attenzioni di uno stalker che inizia a perseguitarla. Interessante perché raccontato dal punto di vista di una donna (Chlone Okuno è una regista donna), molto brava e ben caratterizzata la protagonista, peccato per qualche cliché e stereotipo tipico da film horror (il marito non le crede e pensa che sia paranoica) che non ho apprezzato. Non banale il colpo di scena che rivela l'identità del killer, anche se si conclude tutto troppo in fretta e in modo prevedibile da un certo punto di vista (era chiaro che Julia avrebbe utilizzato la pistola). Bella l'atmosfera in generale, soprattutto nelle parti girate in giro per Bucarest. (★★★)
-Un lupo mannaro americano a Londra; 1981 di John Landis. Commedia horror che ha fatto la storia, grottesca e ironica, dove tutti gli ingredienti sono dosati in modo perfetto. A fare da corollario ci sono una colonna sonora azzeccata che ripropone canzoni vecchie sul tema della luna (dato che si parla di licantropi), e delle ambientazioni che tra Londra e la brughiera di notte danno davvero una nota ulteriore di colore al film. Senza contare che gli effetti speciali con le trasformazioni in lupo mannaro hanno fruttato l'Oscar a Rick Baker, che insieme a John Landis verrà chiamato da Michael Jackson per girare il video di Thriller. Qua e là c'è qualche momento gratuito fuori tema che spiazza un po' (l'ingorgo finale fuori dal cinema con l'incidente a catena) ma che comunque riesce a divertire. Stupenda e ben realizzata l'idea delle visioni in cui il protagonista, David, parla con l'amico defunto che un poco per volta di decompone. Cult assoluto. (★★★★½)
-Halloween; 1978 di John Carpenter. Rivisto per farlo scoprire anche a mio fratello; un capolavoro per atmosfere, personaggi e villain. Non risente assolutamente del peso degli anni. (★★★★★)
-Venerdì 13; 1980 di Sean Cunningham. Ho fatto vedere anche questo a mio fratello per fare un paragone con Halloween, da cui certamente questo film attinge cercando, e in parte riuscendo, a fare proprie alcuni concetti rendendoli però personali e caratterizzanti poi di quest'altra serie cult. Come ormai tutti sanno, di Jason non c'è ancora l'ombra e il villain di questo film è la madre, intenzionata a vendicarsi di chiunque metta piede a Crystal Lake dopo la morte del figlio. Rivedendolo a distanza di anni sono riuscito ad apprezzarlo ancor di più che in passato. (★★★★)
-La notte del giudizio; 2013 di James DeMonaco. Non l'avevo mai visto ma da anni sento parlare di questa saga che ormai sta diventando cult, perciò, mi sentivo in dovere morale di recuperare almeno il primo film. L'idea di una notte in cui tutti sono liberi di sfogare le proprie frustrazioni è divertente (non la trovo così originale), ma a mio modo di vedere si poteva sviluppare meglio. Per 12 ore chiunque è libero si uscire in strada senza regole o chiudersi in casa sperando che nessuno infranga le barriere difensive; Ethan Hawke e la sua famiglia, composta da una moglie e due figli (di cui un'irritante adolescente capace di compiere solo scelte sbagliate) optano per la seconda opzione, scatenando un dibattito che durante il film si sviluppa in varie situazioni su cosa sia moralmente giusto e su cosa sia invece sbagliato. Nulla che scuota troppo lo spirito, ma un film discreto che (a tratti) riesce ad intrattenere. (★★½)
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