Lucio Fulci and Horror Forum - Tutto il Cinema dalla B alla Z

I nostri film

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view post Posted on 31/3/2024, 13:13     +1   -1
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Freddy krueger

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Ieri pomeriggio ho semi-proseguito la maratona coppoliana vedendo "The Terror" (La vergine di cera). Tentativo di Roger Corman di uscire dal suo ciclo poeano, il film ha una gestazione alquanto travagliata: oltre alle riprese dirette da Corman, che co-sceneggia (non accreditato) e produce, con soli due giorni incentrati sull'interpretazione di Boris Karloff, vengono eseguite riprese aggiuntive da diversi registi, in primis Francis Ford Coppola (anche produttore associato e, non accreditato, regista di seconda unità), poi Dennis Jakob, Monte Hellman, Jack Hill, forse Jake Hale e a quanto pare persino l'attore Jack Nicholson, per poi tornare Corman a chiudere il tutto. Distribuito in coppia con "Dementia 13" di Coppola, il film non ha un particolare successo di pubblico e critica.
Il casino produttivo si sente, a mio avviso, tutto in questo film: nonostante qualche immagine interessante, siamo di fronte a un calderone di topoi cormaniani infilati alla bell'e meglio, e il risultato complessivo non riesce a convincere, con Nicholson incredibilmente piatto nella sua recitazione.

 
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view post Posted on 1/4/2024, 12:54     +1   -1
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Freddy krueger

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Iniziata ieri pomeriggio l'anticamera della maratona chapliniana con la visione di "Twenty Minutes of Love".
Riconosciuto generalmente come esordio registico di Charlie Chaplin (secondo altre fonti invece la regia sarebbe di Joseph Maddern), sicuramente in "Twenty Minutes of Love" la spinta creatrice viene dal comico inglese. Dei venti minuti indicati dal titolo, l'edizione recuperabile attualmente ne conserva la metà.
Chaplin, qui nel pieno del suo anno nei Keystone Studios, ancora non sembra avere la forza politica che maturerà soprattutto coi lungometraggi e si limita più che altro a costruire gag incentrate su fisicità slapstick e siparietti più o meno amorosi, ma già è presente una caricatura dell'autorità poliziesca (elemento a onor del vero diffuso nel periodo, si vedano i Keystone Cops).
Molto interessante.

Proseguita la (pre)maratona chapliniana con la visione di "Caught in the Rain".
Dopo 4 mesi di lavoro alla Keystone, Charlie Chaplin è riuscito ad accumulare una certa competenza in ambito cinematografico così da poter pensare di dirigere egli stesso i propri corti: a quanto pare alcuni registi soliti dello studio andarono a vedere una proiezione privata di "Caught in the Rain" aspettandosi qualcosa di scadente, ma rimasero stupefatti dal risultato finale e applaudirono Chaplin.
Chiusa l'introduzione aneddotica, personalmente credo di aver apprezzato un attimo di meno questo "Caught in the Rain" rispetto al precedente "Twenty Minutes of Love" (in cui la regia di Chaplin è dubbia) e ho avuto anche una sensazione di déjà-vu. Si tratta comunque di un lavoro molto interessante, con trovate comiche ancora oggi simpatiche (soprattutto quando gli sbirri ruzzolano male) e pure qualche briciolo di avanguardia sociale (il flirt con la donna sposata e matura).

Proseguita ancora la (pre)maratona chapliniana con la visione di "Laughing Gas".
Tra i primissimi cortometraggi diretti e interpretati (e a quanto pare anche montati) da Charlie Chaplin nel 1914, "Laughing Gas" mette in scena in un quarto d'ora circa diverse gag ambientate prevalentemente in uno studio dentistico: non abbiamo chissà che sottotesto sociale, e c'è un momento in cui Charlot è molesto con una ragazza, ma quando partono le botte e le cadute diverte sempre soprattutto quando degenerano in Caos.

Ieri sera, al cineforum proposto da una mia amica, ho rivisto (dopo meno di due giorni) "Saint Maud" di Rose Glass: stavolta forse l'ho trovato un pelino meno convincente, ma comunque continuo a ritenerlo buono e consigliabile.

Sempre ieri sera al cineforum della mia amica ho rivisto, a circa due anni e mezzo di distanza dalla prima visione in sala, "Promising Young Woman".
Scritto, diretto (al suo esordio in un lungometraggio), co-prodotto e interpretato in un cameo non accreditato da Emerald Fennell, "Promising Young Woman" è un film del 2020 vincitore, tra gli altri premi, dell'oscar per la miglior sceneggiatura originale.
Partendo con un tono da thriller (rape &) revenge, il film punta a riflettere sulla cultura dello stupro e il suo radicamento nella società adottando un approccio decisamente esplicito, forse anche troppo, ma almeno certi spunti di riflessione si fan sentire.
Personalmente lo trovo più coinvolgente sul piano estetico rispetto a quello narrativo: dall'alternanza di atmosfere tese e leggere alle interpretazioni del cast (Mulligan in primis) passando per l'affascinante fotografia di Kracun, l'utilizzo delle Musiche e il Montaggio di Thoraval.
Alla seconda visione ho notato forse una maggiore difettosità, soprattutto avvicinandosi al finale (epilogo imposto dalla produzione), ma nel complesso lo continuo a ritenere molto interessante.

 
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view post Posted on 3/4/2024, 22:29     +1   +1   -1
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Aceto Balsamico™ LS
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Un breve recap delle mie visioni recenti:

-Watcher; 2022 di Chloe Okuno. La trama narra di una coppia americana che si trasferisce in Romania, paese di origine del compagno, dove quest'ultimo ritorna per un'importante offerta di lavoro. Contestualmente, la sua compagna Julia si trova catapultata in un mondo dove oltre alla barriera della lingua (non conosce il rumeno), si trova spesso e volentieri da sola a vagare per la città, finendo per attirare le attenzioni di uno stalker che inizia a perseguitarla. Interessante perché raccontato dal punto di vista di una donna (Chlone Okuno è una regista donna), molto brava e ben caratterizzata la protagonista, peccato per qualche cliché e stereotipo tipico da film horror (il marito non le crede e pensa che sia paranoica) che non ho apprezzato. Non banale il colpo di scena che rivela l'identità del killer, anche se si conclude tutto troppo in fretta e in modo prevedibile da un certo punto di vista (era chiaro che Julia avrebbe utilizzato la pistola). Bella l'atmosfera in generale, soprattutto nelle parti girate in giro per Bucarest. (★★★)

-Un lupo mannaro americano a Londra; 1981 di John Landis. Commedia horror che ha fatto la storia, grottesca e ironica, dove tutti gli ingredienti sono dosati in modo perfetto. A fare da corollario ci sono una colonna sonora azzeccata che ripropone canzoni vecchie sul tema della luna (dato che si parla di licantropi), e delle ambientazioni che tra Londra e la brughiera di notte danno davvero una nota ulteriore di colore al film. Senza contare che gli effetti speciali con le trasformazioni in lupo mannaro hanno fruttato l'Oscar a Rick Baker, che insieme a John Landis verrà chiamato da Michael Jackson per girare il video di Thriller. Qua e là c'è qualche momento gratuito fuori tema che spiazza un po' (l'ingorgo finale fuori dal cinema con l'incidente a catena) ma che comunque riesce a divertire. Stupenda e ben realizzata l'idea delle visioni in cui il protagonista, David, parla con l'amico defunto che un poco per volta di decompone. Cult assoluto. (★★★★½)

-Halloween; 1978 di John Carpenter. Rivisto per farlo scoprire anche a mio fratello; un capolavoro per atmosfere, personaggi e villain. Non risente assolutamente del peso degli anni. (★★★★★)

-Venerdì 13; 1980 di Sean Cunningham. Ho fatto vedere anche questo a mio fratello per fare un paragone con Halloween, da cui certamente questo film attinge cercando, e in parte riuscendo, a fare proprie alcuni concetti rendendoli però personali e caratterizzanti poi di quest'altra serie cult. Come ormai tutti sanno, di Jason non c'è ancora l'ombra e il villain di questo film è la madre, intenzionata a vendicarsi di chiunque metta piede a Crystal Lake dopo la morte del figlio. Rivedendolo a distanza di anni sono riuscito ad apprezzarlo ancor di più che in passato. (★★★★)

-La notte del giudizio; 2013 di James DeMonaco. Non l'avevo mai visto ma da anni sento parlare di questa saga che ormai sta diventando cult, perciò, mi sentivo in dovere morale di recuperare almeno il primo film. L'idea di una notte in cui tutti sono liberi di sfogare le proprie frustrazioni è divertente (non la trovo così originale), ma a mio modo di vedere si poteva sviluppare meglio. Per 12 ore chiunque è libero si uscire in strada senza regole o chiudersi in casa sperando che nessuno infranga le barriere difensive; Ethan Hawke e la sua famiglia, composta da una moglie e due figli (di cui un'irritante adolescente capace di compiere solo scelte sbagliate) optano per la seconda opzione, scatenando un dibattito che durante il film si sviluppa in varie situazioni su cosa sia moralmente giusto e su cosa sia invece sbagliato. Nulla che scuota troppo lo spirito, ma un film discreto che (a tratti) riesce ad intrattenere. (★★½)
 
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view post Posted on 21/4/2024, 12:01     +1   -1
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Freddy krueger

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Ieri pomeriggio ho proseguito la maratona wrightiana vedendo il video per "After Hours" dei Bluetones.
Nella scelta di usare un cast infantile in parti da gangster movie (e nelle fucilate a colpi di torta) è evidente l'intento di omaggiare "Bugsy Malone" di Alan Parker, inoltre Wright sperimenta brillante un uso musicale del piano sequenza (interrotto solo nel finale), tecnica che poi riprenderà varie volte nella sua successiva carriera.
Un video musicale molto interessante, quindi.

Sempre ieri pomeriggio, la maratona wrightiana è entrata nel vivo con l'ennesima revisione (a un mese di distanza dall'ultima) di "Shaun of the Dead": per me uno dei pochissimi, forse l'unico, Capolavoro a tema zombie non diretto da Romero, uno dei Film che preferisco in assoluto e un'Opera da studiare tanto per la forma quanto per i contenuti!
Copincollo il commento esteso che ho salvato in archivio e su letterboxd.
CITAZIONE

Diretto da Edgar Wright e da lui sceneggiato insieme all'attore (protagonista) Simon Pegg partendo da idee che entrambi avevano maturato nella loro serie televisiva "Spaced", "Shaun of the Dead" ottiene subito un buon successo commerciale e un certo apprezzamento critico, diventando negli anni un autentico Cult e aprendo la pista alla cosiddetta "Three Flavours Cornetto Trilogy".
Fin dalla primissima visione mi colpì molto favorevolmente per il modo in cui al contempo prende in giro e omaggia il Cinema zombiesco inaugurato da George A. Romero e con gli anni, le revisioni e l'evoluzione del mio pensiero sia cinefilo sia politico non ho potuto non rafforzare l'amore per questa brillante Satira sociale in chiave zombie, forse l'unico (o quasi) esempio di zombie movie post-2000 che critica la società capitalista come faceva appunto Romero.
Per me un Capolavoro impreziosito da un'estetica geniale, con piani-sequenza grandiosi, montaggio superbo, scelte musicali azzeccate e cast eccellente!


Poi ho guardato alcuni extra del br, tra cui "Funky Pete" (rimontaggio, credo per la televisione) di una scena del Film, "The Man Who Would Be Shaun" (blooper) e "Fun Dead" (il reality show con gli zombie): roba non imperdibile, ma simpatica.
 
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view post Posted on 23/4/2024, 13:33     +1   -1
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Freddy krueger

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Ieri pomeriggio ho proseguito la maratona wrightiana rivedendo, con mia nonna, "Hot Fuzz", scritto da Edgar Wright insieme all'attore Simon Pegg e secondo capitolo della "The Three Flavours Cornetto Trilogy" iniziata con "Shaun of the Dead": parodia del cinema poliziesco, "Hot Fuzz" incassa molto bene al botteghino e viene ben accolto anche dalla critica.
Pur non conoscendo (né amando) il poliziesco, la vaga infarinatura dei suoi cliché mi ha permesso di cogliere diversi caratteri (l'esagerata seriosità giustizialista del Protagonista, le morti bizzarre spacciate per incidenti, il colpo di scena complottistico e il finale fracassone) facilitando moltissimo il divertimento, e le numerose raffinatezze stilistiche di Wright hanno fatto il resto. Non manca una critica all'ipocrisia delle politiche sul decoro, usate per coprire il marcio di una società fascistoide e intollerante.
Per me inferiore a "Shaun of the Dead", "Hot Fuzz" è un Film estremamente divertente e intelligente e, come tutta la Trilogia del Cornetto, lo rivedrei spesso.

In serata ho visto "Centurion".
Scritto e diretto (ma a quanto pare anche interpretato in un cameo) da Neil Marshall ispirandosi alla leggendaria sparizione della nona legione romana, "Centurion" viene accolto tiepidamente dalla critica e ottiene un grave flop al botteghino, incassando metà del budget.
Rispetto ai precedenti lavori di Marshall questo mi è parso, almeno a una prima visione, più debole, anche in confronto al non perfettamente riuscito (sempre stando a una prima visione) "Doomsday", che però aveva dalla sua un'ambientazione distopica/post-apocalittica molto più vicina alle mie corde rispetto allo scenario sandalone di questo film. La trama, in particolare, mi è parsa scorrere un po' via cadendo in non pochi cliché. Per contro, però, Marshall costruisce un discorso tutt'altro che manicheo sull'imperialismo (romano, ma non solo) mettendo in luce la brutalità inutile della guerra e la meschinità del potere politico. Interessante è anche la multietnicità del cast e la rilevanza delle donne.
Da rivedere.

Proseguita in nottata la maratona wrightiana con la revisione di "Don't".
Nel 2007 anche Edgar Wright, come Rob Zombie e altri registi (Robert Rodriguez e, scelto tramite concorso, Jason Eisener, più Eli Roth), realizza per il progetto di Rodriguez e Quentin Tarantino "Grindhouse" un finto trailer: "Don't".
Parodia dei trailer di certi mystery horror britannici (e non solo) importati negli usa (in particolare dall'American International Pictures di Corman), probabilmente si tratta del segmento più esplicitamente ironico del progetto ma forse è anche, a mio avviso, quello più memorabile. Sicuramente avrei preferito che, nonostante la sua forza poggi non su uno spunto narrativo ma sulla presa in giro di un meccanismo distributivo, fosse questo, insieme a "Werewolf Women from the S.S." di Zombie, a vedere la luce come lungometraggio rispetto a "Thanksgiving" (ma anche a "Hobo with a Shotgun"). Chissà.

 
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view post Posted on 24/4/2024, 10:41     +1   +1   -1
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Freddy krueger

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Ottavo capitolo della saga di Puppet Master, "Puppet Master: The Legacy" di Charles Band (firmato Robert Talbot) in realtà è composto prevalentemente da spezzoni dei capitoli precedenti, e infatti nei crediti leggiamo "new material edited" e "additional material": può darsi che l'intento, come indica il titolo (e un ringraziamento a chi ha contribuito al relativo successo della serie), fosse quindi celebrare la serie dopo più di 15 anni di attività.
Come montaggio di film precedenti non sarebbe proprio malaccio, però la storia che serve da collante risulta abbastanza debole e non riesce a far sembrare i "flashback" dei veri flashback tradendo pesantemente la loro natura di ripescaggio. Inoltre, a parte il primissimo film e il terzo, gli altri film della saga a stento superano il discreto, quindi vederli riproposti non rende molto accattivante il tutto, e l'impressione è che si sia dato troppo peso ai capitoli meno riusciti ("Retro" e "Curse").
Insomma, discreto recap ma scadente film.

 
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view post Posted on 25/4/2024, 07:51     +1   +1   -1
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Aceto Balsamico™ LS
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Versus; 2000 di Ryūhei Kitamura. La trama è semplice: nel mondo ci sono 666 porte dell'inferno, una delle quali si trova in Giappone, nella Foresta della Resurrezione. Chi viene ucciso torna in vita entro pochi secondi e poiché i protagonisti sono un mix di ex galeotti e mafiosi con il grilletto facile, quella che si consuma è l'eterna lotta tra il Bene e il Male, tra sparatorie, colpi di bazooka, spade e acrobazie. Il problema principale è l'assenza di un soggetto, così, si finisce presto per assistere al ripetersi di situazioni esilaranti ma a lungo andare un po' ripetitive. Dialoghi inesistenti, per divertirsi va bene ma dura troppo...

...e tu vivrai nel terrore! - L'aldilà; 1981 di Lucio Fulci. Rivisto per la millesima volta solo per godere del nuovo blu-ray che ho acquistato.
 
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view post Posted on 27/4/2024, 08:33     +1   +1   -1
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Aceto Balsamico™ LS
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Antropophagus (1980) di Joe D'Amato. Cultissimo di Massaccesi in cui una nutrita comitiva di amici sbarca su una idilliaca isoletta greca e si ritrova in un villaggio apparentemente abbandonato, dove a regnare è la follia di un povero pazzo cannibale. Il soggetto non è originalissimo, ma la caratterizzazione del "mostro" funziona alla grande: per buona parte del film non viene mostrato, ma il suo lungo respiro affannoso rimane impresso e la tensione è altissima. Già dal prologo sulla spiaggia si capisce che nessuno verrà risparmiato, merito di un colpo di mannaia ben assestato al centro della fronte di un malcapitato. In generale, le scene gore sono ben misurate, non ve ne sono in eccesso e, anzi, Joe D'Amato dirige con una certa sobrietà; il tutto, infatti, si consuma lentamente ma è una lentezza che non appesantisce lo sviluppo narrativo, anzi, tende a renderlo ancora più torbido e malsano. Alcune scene sono semplicemente indimenticabili: la scena del feto è la più famigerata ma, secondo me, la più straziante è proprio quella finale con l'atto di auto-cannibalismo. A mani basse uno dei migliori horror italiani degli Anni Ottanta.

Edited by aceto balsamico - 28/4/2024, 15:02
 
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view post Posted on 27/4/2024, 17:18     +1   -1
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Freddy krueger

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Proseguita ieri pomeriggio, dopo circa un mese, la maratona bessoniana con la visione di "Anna".
Scritto, diretto e prodotto da Luc Besson, "Anna" va malissimo al botteghino (31 milioni di $ d'incasso contro un budget di 30) e viene accolto molto tiepidamente dalla critica.
Siamo di fronte a un evidente auto-remake più o meno in incognito di "Nikita", sicuramente meno innovativo rispetto al Film del 1990, ma personalmente è riuscito a convincermi. Pur non essendo esente dai cliché del genere spionistico, il film riesce a rinarrare una storia già vista in un contesto da guerra fredda rendendo più plausibili e meno naive certi aspetti, in primis la scelta della protagonista come spia per il kgb (Anna non è semplicemente una disperata come Nikita, ma ha un background che la rende credibile come potenziale spia). Anche la struttura sconnessa e non lineare del racconto, sviluppato su un labirinto di flashback e flashforward, è in linea con i miei gusti cinematografici e le riflessioni scettiche verso il potere (nonché filo-femministe) sono condivisibili.
Per me un piccolo gioiellino.

 
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view post Posted on 28/4/2024, 11:11     +1   -1
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Ieri pomeriggio ho rivisto Zombie Strippers!.
Scritto e diretto da Jay Lee, che in prima persona cura anche la fotografia e il montaggio, Zombie Strippers a quanto pare si ispira all'opera teatrale Rhinoceros di Eugène Ionesco: il film viene accolto tiepidamente dalla critica, ma guadagna un relativo seguito tra le persone appassionate di horror.
Alla prima visione mi parve una cazzatina ma tutto sommato simpatica (grazie anche alla presenza di Robert Englund) e con un'interessante, per quanto tutt'altro che approfondita, satira politica anti-militarista e anti-bushista. Riguardandolo, un po' distrattamente, pur ritrovando alcune gag carine e non disdegnando il sottotesto politico, confermo e rafforzo l'idea che il film sia robettina non riuscitissima, non tanto per gli evidenti limiti di budget, quanto per la sostanziale debolezza espressiva che smorza ogni potenziale presente nello spunto di partenza. Non dico che fosse necessario fare un film impegnatissimo, però un po' di convinzione in più poteva essere di grande aiuto.

 
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view post Posted on 28/4/2024, 14:02     +1   +1   -1
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Nekromantik (1987) di Jörg Buttgereit. Il film tratteggia i contorni di uno squilibrato maniaco e la sua compagna: lui, che lavora in un'agenzia simil polizia stradale per ripulire le strade dai cadaveri, e di tanto in tanto si porta a casa qualche fegato, occhio, intestino e parti del corpo varie; lei, che condivide i suoi gusti e lo incentiva a portare a casa parti di corpo sempre più "succulente". Nekromantik vuole essere insostenibile, per qualcuno sicuramente ci riesce, per me risulta solo fastidioso. Più delle immagini (scene di sesso tra morti e vivi, occhi cadaverici ingeriti e sputati, eiaculazioni sanguinose), se c'è una cosa che mi ha colpito è l'uso del sonoro: dialoghi pressoché inesistenti, silenzio, oppure, violini dissonanti che creano un'atmosfera torbida e malsana. In generale, quando un film vuole disturbare "per forza", il risultato è il più delle volte banale. Nekromantik riesce a non esserlo, ma non basta per renderlo un buon film. Per fare un paragone naturale, Buio Omega è su un altro livello.
 
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view post Posted on 28/4/2024, 16:52     +1   -1
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Aceto Balsamico™ LS
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Tremors (1990) di Ron Underwood. Rivisto per farlo vedere anche a mio fratello, che dire, siamo di fronte a un cultissimo capace di amalgamare orrore e comicità in modo semplice, che in qualche modo vuole tributare i mostri classici degli Anni Cinquanta. Non mi stanco mai di vederlo!
 
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view post Posted on 30/4/2024, 11:06     +1   -1
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Freddy krueger

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Ieri mattina, avendo perso il treno per "Civil War", ho rivisto per l'ennesima volta Alien .
Da un'idea di Dan O'Bannon, poi rielaborata da altri sceneggiatori e infine diretto da Ridley Scott, nonostante un'accoglienza critica inizialmente mista "Alien" ottiene un ottimo successo diventando un Classico della Fantascienza moderna.
Uno dei primissimi Horror da me visti volontariamente, il Film è per me il migliore in assoluto della Saga di Alien, un autentico Capolavoro della Storia del Cinema: stilisticamente il Film propone un'Atmosfera d'Inquietudine sottile in grado di rapire ogni volta l'Individuo spettatore, aiutata dalle Musiche di Goldsmith e dal Look iconico della Creatura, nata dalla mente di Giger. Apparentemente "Alien" sembra interessarsi unicamente all'Intrattenimento di Genere, ma secondo me si possono trovare spunti di riflessione, forse involontari, sulla Paura e sull'Erotismo (evocato dalle forme falliche dell'Intruso e dalla sua vita riproduttiva).
Un'Opera potentissima che riguardo sempre molto volentieri e che da sempre ispira le mie Idee sul Cinema.

Sempre ieri, ma a scuola, ho visto Felix in Exile.
Scritto, diretto e disegnato da William Kentridge, "Felix in Exile" mette in scena, con gusto molto simbolico, una complessa concatenazione di emozioni e spunti sociali (molto probabilmente si parla anche dell'Apartheid sudafricana) rappresentati con un gusto amanuense che non di rado va a raggiungere una squisita permanenza delle immagini (ad esempio quando i fogli di carta, muovendosi, lasciano una loro scia impressa nei fotogrammi).
Un Gioiellino da rivedere con attenzione.

Sempre ieri a scuola ho visto anche Ghost, video artistico del 2009 scritto e diretto da Marco Brambilla e ritraente l'urlo disperato di una donna priva di capelli, il tutto sommerso in una luce bianca. Come e più che in Felix in Exhile di William Kentridge, in questo corto domina la permanenza delle immagini, col volto dell'attrice che si moltiplica in sovrimpressione sui volti precedenti, per poi ritornare ad una fase iniziale che rende possibile un inquietante loop.
Una piccola Perla artistica da riguardare.

Oggi Lars von Trier compie 68 anni e quindi ho iniziato a veder Riget: Exodus (la terza stagione di The Kingdom - Il regno, per intenderci): non propongo un commento perché aspetto di completare la visione (ho visto solo la prima puntata), però allego un link alla retrospettiva-omaggio su von Trier che feci 3 anni fa.

 
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