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Demonia, di Lucio Fulci, Recensione

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view post Posted on 27/8/2022, 10:43     +1   -1
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Aceto Balsamico™ LS
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demonia


Demonia è un film del 1990, diretto da Lucio Fulci.

Trama. A monte di una visione nefasta risalente al XIV secolo da parte di una medium, una spedizione archeologica canadese si reca a Santa Rosalia (Sicilia) per compiere degli scavi nelle catacombe di un antico convento siciliano del Quattrocento. Qui la leggenda dice che sono state crocifisse dagli abitanti di un vicino villaggio alcune suore dedite a riti orgiastici e al culto satanico di divinità come Azathot e Cthulhu. Durante la permanenza in Sicilia, la giovane archeologa Liza (Meg Register) rimane affascinata da un monastero medievale e quando entra nella cripta e trova gli scheletri delle suore, iniziano a succedere cose strane: alcuni membri della spedizione muoiono misteriosamente ed alle indagini dell’ispettore Carter (interpretato da Fulci stesso) si sovrappongono le premonizioni dell’archeologa, convinta che l’aver violato la tomba delle suore abbia risvegliato i loro spiriti demoniaci.

Demonia viene spesso riconosciuto come il peggior film di Fulci dopo “Il fantasma di Sodoma”: i fondi messi a disposizione da Ettore Spagnuolo furono così modesti da esaurirsi prima che terminassero le riprese e lo stesso regista lo definì un “film truffa”; come si può facilmente intuire, il risultato finale non può che essere un prodotto incompleto. Ma non è tutto da buttare. L’immaginario visivo fulciano non viene soffocato dalle carenze economiche e non mancano alcune sequenze memorabili, girate con maestria, tra le quali l’omicidio di Carla Cassola (che qui interpreta una signora del posto e svela a Liza i segreti degli abitanti omertosi di Santa Rosalia) – con i gatti che le maciullano la faccia cavandole gli occhi – o quello del macellaio (Lino Salemme) a cui viene inchiodata la lingua, anche se le scene più strazianti sono quelle in cui il figlio di un archeologo della spedizione inciampando attiva una trappola che causa la morte del padre (che finisce strappato in due parti) e quella di un neonato arso vivo.

“Una buona storia ma realizzata in modo pessimo”, disse Fulci. Tutto vero, le location sono belle ma la fotografia non è all’altezza, il prologo con le suore crocefisse è efficace ma la sceneggiatura è sconclusionata, a questo aggiungeteci degli attori svogliati, personaggi dimenticabili (ci si ricorda solo di Liza, il capo della spedizione Paul e del macellaio Turi de Simone) e un doppiaggio ai minimi storici, con il macellaio siciliano che parla con un accento palesemente settentrionale. Confusionario anche il finale, dove si palesa la connessione tra Liza e le suore senza però che si capisca se lei stessa sia diventata una suora, se sia viva oppure morta.

Demonia non arriva alla sufficienza, ma lo stile di Fulci è sempre riconoscibile e il regista riesce comunque a presentare un lavoro dignitoso. (★★½)
 
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